Maestro Spazzacamino

Spazzacamino d'altri tempi

Pasted Graphic 5 Pasted Graphic 6

Gira che ti rigira a fare lo spazzacamino sui tetti di Vermiglio in Val di Sole in Trentino e vengo a sapere che non tantissimi anni fa un paio di simpatici “briganti” facevano il mio stesso mestiere. Mi do da fare ed ecco che un giovedì sera ci ritroviamo in tre con le gambe sotto il tavolo di un noto ristorante del paese a raccontarci le nostre avventure di funamboli dei tetti.
Chi siamo?
Bhè, l’illustrissimo Zambotti Giovanni “Sisto” di Cortina, l’onorevole Andrighi Dario di Pizzano ed il sottoscritto “ultimo arrivato” Lorenzo Bezzi di Cusiano.
Ovviamente la prima cosa da fare è quella di ordinare un buon antipasto, del vino bianco e rosso e dell’acqua per pulirci il gargarozzo da tanta fuliggine respirata negli anni e poi….. raccontarci le nostre “ avventure”.
Inizialmente Dario un po’ timidamente rimane silenzioso mentre il Sisto comincia subito a raccontare. Ho lavorato per ben trenta anni come spazzacamino e come becchino in questo comune. Si perché avevo preso il “pacchetto” completo (spazzacamino/becchino) e non ti dico quando d’inverno dovevo fare le buche al cimitero per seppellire quei poveri morti, la fatica che si faceva. Era tutto gelato, il ghiaccio rendeva la terra dura come il ferro per una profondità di quasi un metro e ti lascio pensare…. Si doveva usare la mazza tanto era ghiacciato il terreno. Una vitaccia. Ma poi a novembre per fortuna si cominciava a fare lo spazzacamino e si finiva pochi giorni prima di Natale. Facevamo tutto Vermiglio ed anche il Tonale. “Che fret” Sui tetti con la nostra corda, el peso e “el peciol” (un alberello di abete).
Dai Dario aggancia che cominciamo………… e mai non arriva. Lo chiamo diverse volte giù dal camino. Ma che fine avrà mai fatto!?!?!?! Mi sporgo dal tetto ed eccolo li, con le “man en gaiofa” (le mani in tasca) davanti alla portella. Dario, allora? E lui di rimando…. Sistooooooo la torda le torta. (la corda è corta) e giù a ridere come i matti.
Certo che a parte la fuliggine che si respirava, quella che ci andava giù per la schiena e quella che ci anneriva il viso e le mani, tutto il resto era bellissimo. Si rideva e si scherzava, si guardava tutti dall’alto in basso, si godeva di un paesaggio che solo noi che andavamo sui tetti potevamo godere e poi tutto sommato….. la gente ci voleva bene.
E poi quella volta che mi è rimasto incastrato dentro nel camino “el peciol”? Scendo al piano di sotto e dico alla signora che devo togliere le rosetta per vedere se passa la corda e lei arrabbiatissima mi dice d’andare via che le sporco tutto. Fai e “briga” che ho dovuto inserire nel camino un bastone con legato sopra una palla di stracci imbevuti di gasolio alla quale ho dato fuoco e così ho potuto incendiare l’abete che si era incastrato nel camino. Non ti dico che risate!!!!!!!!!!!!!
Ma in tanti anni il nostro lavoro è ancora fatto di emozioni!
Quando sui tetti ci sorprende un acquazzone oppure quando nevica e tutto si fa scivoloso.
Il legarsi è quasi sempre molto problematico per non dire impossibile ed allora… su ugualmente, sperando che il nostro protettore San Floriano ci sorregga e ci preservi la vita.
Poi alla sera si ritorna a casa, neri come tizzoni bruciati, stanchi e magari con qualche escoriazione, però contenti. Contenti di essere stati in mezzo alla gente, persone che ti vogliono bene e che apprezzano il tuo lavoro, che condividono la tua fatica, il tuo sudore, la tua professionalità.
Non era come ora che si chiude tutto con il nastro adesivo per non sporcare, si usa l’aspiratore, l’aspo, i ricci in acciaio e in nylon, la video ispezione. Quando nelle case arrivava lo spazzacamino le donne si strappavano i capelli per la disperazione anche perché tanti camini terminavano proprio all’interno delle abitazioni.
Sinceramente, intervengo io, per quanto riguarda la sicurezza le cose oggigiorno non sono migliorate molto, si trovano situazioni veramente disastrose e purtroppo anche alcune piuttosto pericolose per gli abitanti.
La poca cura della canna fumaria con diverse situazioni di pericolo d’incendio ed altre per la fuoriuscita di monossido di carbonio comportano un altissimo pericolo per la vita delle persone. Per non parlare di quello che viene bruciato.
Troppa gente non ha ancora capito che bruciare i rifiuti, la carta, la plastica e chi più ne ha più ne metta, produce DIOSSINA.
L’aumento delle tasse per lo smaltimento dei rifiuti può far nascere la tentazione di eliminarli illegalmente.
Gli abusi più diffusi riguardano l’uso del proprio riscaldamento a legna come un “inceneritore di rifiuti”, oppure l’abbandono all’aperto. Chi elimina i rifiuti in questo modo nuoce all’ambiente, ai propri simili e a se stesso. (Figli, nipoti, amici ecc) Infatti il deposito e la combustione di rifiuti non eseguiti secondo le prescrizioni provocano l’inquinamento del suolo e l’emissione di sostanze nocive nell’aria, che agiscono soprattutto nelle immediate vicinanze. Infine, i residui della combustione di rifiuti danneggiano anche l’impianto di riscaldamento a legna. (stufa e camino).

PICCOLO SFORZO, GRANDI RISULTATI:
Uno smaltimento corretto riduce in modo rilevante l’emissione di sostanze nocive nell’atmosfera. Le analisi dimostrano che la combustione di rifiuti in caminetti o in stufe a legna, libera nell’aria una quantità di diossina, 1000 volte superiore rispetto a quanto avverrebbe negli impianti di incenerimento dedicati.

LE APPARENZE INGANNANO:
Travi, listelli, palette e casse, possono essere trattate chimicamente, anche se questo non è visibile in superficie. Per questo motivo, il legno di questo tipo non può essere bruciato nei riscaldamenti a legna.

GLI INCENDI NEI CAMINI SONO PERICOLOSI:
I depositi che si formano nel camino non preoccupano solamente gli spazzacamini e i vigili del fuoco ma anche le compagnie di assicurazione. Questi residui aumento infatti il rischio d’incendio. La combustione di rifiuti è considerata una negligenza grave e ciò permette alla compagnia assicurativa di esercitare la regressione sull’assicurato. Le analisi chimiche dei residui rappresentano una prova sufficiente per dimostrare una combustione illegale e quindi perseguibile.

LE SOSTANZE NOCIVE E L’UOMO:
Molti rifiuti, che siano, carta, materiali sintetici o materiali composti, contengono metalli pesanti (cadmio, piombo, zinco, rame, cromo, ecc) e alogeni (cloro, fluoro). Quale conseguenza di uno smaltimento illegale (combustione non appropriata oppure deposito dei rifiuti) queste sostanze si liberano nell’aria, e da esse derivano altre sostanze nocive come ossidi d’azoto, acidi cloridrici, idrocarburi, diossine e furani. Il danno causato a tutti gli esseri viventi, al suolo e all’acqua è molto rilevante. Grazie spazzacamini. Grazie anche da parte di Babbo Natale che per merito vostro non si sporca la barba ed il vestito quando va a portare i regali ai bimbi.